Descrizione
Diario di un deportato
Le vicende narrate nel Diario di un deportato coprono un arco di tempo di quasi due anni, dal 12 maggio 1943 al 6 maggio 1945, periodo determinante per il futuro dell’Italia. L’autore, allora ventenne, stava svolgendo il servizio militare a Casale Monferrato quando la caduta di Mussolini (25-07-1943) e l’armistizio di Cassibile, sottoscritto con gli angloamericani il 3-09-1943 ma reso noto cinque giorni dopo, gettarono l’Italia nel caos. Il giovane soldato tornò allora a Torino, dove riprese a lavorare alla FIAT finché decise di aggregarsi ai partigiani che operavano in montagna. Caduto nelle mani dei tedeschi, fu condotto prima a Saluzzo, poi a Torino, quindi a Bolzano e infine a Mauthausen, dove rimase fino alla liberazione. L’autore, che ha vergato a mano il Diario di un deportato su tre quaderni, non si poneva fini divulgativi, bensì si prefiggeva lo scopo di mantenere per sé il ricordo di quegli eventi a cui aveva partecipato in prima persona. Il linguaggio utilizzato è assai vicino al parlato, caratteristica che il curatore, durante la revisione del testo, ha cercato accuratamente di mantenere.
Autore: Giovanni Carretta
Nato a Lavello (Pz) il 4-09-1923, si trasferì con la famiglia per motivi di lavoro a Torino dove fu assunto dalla FIAT come operaio. Dopo l’8 settembre 1943 si unì ai partigiani, ma, catturato dai tedeschi, fu tradotto a Mauthausen. Dopo la guerra svolse diverse attività. Morì a Torino il 28-04-1994.