Descrizione
Crimini rituali e misteri nel Piemonte del Medioevo
Il caso ebbe un inizio giuridico nell’agosto 1474, quando, nel castello di Rivara, il Tribunale dell’Inquisizione istruì il processo a carico di “Antonia, moglie di Antonio De Alberto; Francesca, moglie di Giacomo Viglone; Bonaveria, moglie di Antonio Viglone; Margarota, moglie del fu Antonio Braya”. Le imputate furono accusate di “malefizi, incantesimi, stregherie, eresie, venefizi, omicidio e prevaricazioni della fede”. Massimo Centini svolge in questo libro un’indagine approfondita sugli avvenimenti, sulle prove, sulla storia delle vittime e su quanto è effettivamente accaduto nella vicenda che ancora oggi rappresenta un unicum nel panorama piemontese.
Autore: Massimo Centini
Laureato in Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Ha lavorato a contratto con Università e Musei italiani e stranieri. Tra le attività più recenti: a contratto nella sezione “Arte etnografica” del Museo di Scienze Naturali di Bergamo; ha insegnato Antropologia Culturale all’Istituto di design di Bolzano. Docente di Antropologia culturale presso la Fondazione Università Popolare di Torino, insegna “Storia della criminologia” ai corsi organizzati da MUA – Movimento Universitario Altoatesino – di Bolzano.