Donne: il silenzio assordante della storia
La voce delle donne, sebbene oggi si tenda a darla per scontata, non è sempre stata ben percepibile (in alcune parti del mondo non lo è tuttora), infatti, perdendosi nei millenni di storia umana, è spesso stata flebile e a tratti sospirata.
Spesso, sfogliando libri che raccontano di epoche più o meno lontane, si incontrano epopee di grandi condottieri e sovrani, lampi di genio di artisti, poeti e scienziati, il tutto scarsamente declinato anche al femminile.
Dai tempi di Babilonia non sono di certo mancate le Saffo, le Ipazia, le Adelaide di Susa o ancora le Maria Teresa d’Asburgo, le Artemisia Gentileschi e le Marie Curie, eppure lo spazio dedicato alle donne è sempre stato ridotto all’essenziale, forse anche per una millenaria visione di un mondo che colloca l’uomo ora sul campo di battaglia, ora a creare o più “banalmente” a lavorare, relegando di fatto la controparte femminile all’accudimento della casa e dei figli.
A ben vedere, nonostante molti passi in avanti siano stati fatti, il cammino per raggiungere perlomeno una parvenza di vera e propria parità è ancora lungo e assai tortuoso, irto di questioni, come quelle linguistica e salariale, purtroppo lasciate in secondo piano.
Non a caso, in un mare in tempesta, in cui le donne navigano a vista, Yume edizioni ha cercato di portare un po’ di luce tra le nebbie della storia, grazie al convegno svoltosi a Torino il 1 giugno scorso, “Donne. Artiste, regine, streghe, amanti”, in cui, guidate da Katia Bernacci, diverse figure del panorama culturale sabaudo (ma non solo) hanno offerto numerosi spunti di riflessione con una moltitudine di variazioni sul tema.
Procedendo con ordine, Massimo Centini ha portato il suo contributo approfondendo l’apporto femminile alla medicina popolare, ambito che in passato si è spesso intrecciato ineluttabilmente con la stregoneria; a seguire, Marina Rota ha arricchito il programma soffermandosi sulle donne di genio che hanno saputo distinguersi tra arte e letteratura.
Dall’ingegno creativo si è quindi passato a quello scientifico e rivoluzionario che ha letteralmente preso parola grazie a Loredana Cella; tempo di riprendere fiato ed ecco come Christian Frontino si è invece soffermato sulle donne di potere e sulla loro posizione, concentrandosi nelle fattispecie di due grandi dinastie, quelle delle Savoia e delle Visconti.
L’esperienza come fotografa di Valeria Grandizzi ha poi traghettato, forte dell’aiuto di splendide immagini, attraverso il mondo delle sciamane, infine coronato dalla potente esperienza di vita e dalla forza di Federica De Castro.
Tanti interventi, dunque, che uno dopo l’altro hanno creato una sinfonia per esaltare proprio quella voce femminile che troppe volte è rimasta muta e inascoltata.